Ponte sullo Stretto: L’Ordine degli Ingegneri di Messina avvia 5 gruppi di lavoro per il rilancio della città.
L’Ordine degli Ingegneri di Messina ha recentemente avviato cinque gruppi di lavoro dedicati al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, un segnale concreto che il progetto, discusso per decenni, sta finalmente avanzando. Questi gruppi, guidati da esperti di vari settori, si concentreranno su aspetti cruciali come la sicurezza sismica, l’impatto ambientale, e la gestione delle interferenze con la viabilità ordinaria. Il loro compito sarà quello di analizzare tutta la documentazione tecnica disponibile, redigere rapporti finali e schede di sintesi che contribuiranno a rendere il progetto più comprensibile e accessibile al pubblico.
Questo importante passo avanti riflette un cambiamento nel dibattito pubblico sul Ponte, evidenziando che non c’è più spazio per i movimenti contrari, come quelli rappresentati dai “No Ponte”. Questi movimenti, supportati da partiti e organizzazioni come il Movimento 5 Stelle (M5S) e Legambiente, hanno a lungo osteggiato l’opera. Il M5S ha più volte criticato il Ponte come un investimento inutile, sostenendo che le risorse dovrebbero essere destinate al miglioramento delle infrastrutture ferroviarie e stradali già esistenti. Legambiente, da parte sua, ha evidenziato i gravi rischi ambientali, definendo il Ponte un “ecomostro” con un impatto devastante sull’ecosistema dello Stretto. Anche il Partito della Rifondazione Comunista ha espresso la sua contrarietà, chiedendo che i fondi vengano destinati a servizi pubblici più urgenti, come scuole, ospedali e infrastrutture locali.
I Comitati locali “No Ponte”, movimenti spontanei che da anni si oppongono al progetto, sostengono che le alternative più sostenibili e meno invasive dovrebbero essere considerate per il rilancio del territorio. Tuttavia, con l’avvio dei gruppi di lavoro dell’Ordine degli Ingegneri, appare chiaro che il progetto sta prendendo una direzione definitiva, anche alla luce delle opportunità che potrebbe offrire in termini di rilancio economico e infrastrutturale per l’intera area.
Per Messina, questa svolta arriva dopo decenni di stagnazione infrastrutturale, che hanno portato al progressivo spopolamento della città, soprattutto tra i giovani. Negli ultimi 50 anni, la mancanza di investimenti strutturali ha reso Messina una delle città con il più alto tasso di spopolamento in Europa. Il Ponte sullo Stretto non è solo un’opera ingegneristica ambiziosa, ma rappresenta una nuova speranza per il rilancio della città e dell’intera regione.
Come sottolineato da Matteo Salvini, il Ponte è destinato a creare migliaia di posti di lavoro e a diventare un elemento centrale del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, con la possibilità di attrarre investimenti pubblici e privati, italiani e internazionali. Le opere già in corso per il miglioramento della rete stradale e ferroviaria della Sicilia, unitamente alla realizzazione del Ponte, segneranno una svolta cruciale per lo sviluppo della regione.
In conclusione, la città di Messina non può più permettersi di restare indietro. L’avvio dei gruppi di lavoro degli ingegneri dimostra che il futuro passa dal Ponte sullo Stretto, un’infrastruttura fondamentale per rilanciare l’economia locale e creare opportunità per le generazioni future.