Il Ponte di Oresund: una meraviglia del mondo moderno e l’utilizzo dei materiali estratti dalle gallerie.

Non solo un collegamento tra due paesi, con il ponte di Oresund l’utile si unisce al dilettevole offrendo un’esperienza unica anche per i turisti.

Fin dalla sua comparsa sulla Terra, l’uomo ha dimostrato una certa predisposizione a creare e a inventare meraviglie di ogni genere.
A iniziare dagli utensili e dalle attrezzatura da caccia dei nostri primitivi antenati, passando per i templi dei Maya, le piramidi d’Egitto, la grande muraglia cinese e arrivando, infine, al Taj Mahal e il Teatro dell’opera di Sydney dei giorni nostri.
A queste ultime, nonostante non goda della medesima popolarità, si aggiunge il Ponte di Oresund: una delle più grandi strutture mai edificate nella storia.

La sua particolarità distintiva non è solo l’imponenza; parte del ponte, infatti, è che per una certa lunghezza, il ponte si percorre sotto l’oceano. Letteralmente.

Il Ponte di Oresund

Detto in parola spicciole, si tratta di un percorso stradale e ferroviario che si estende per circa 16 Km, di cui circa 4 sotto l’oceano.

Il progetto è stato realizzato dallo studio danese di architettura Dissing + Weitling nel 1995 mentre la costruzione ha richiesto tempo ed energie immani – ma ottenendo un risultato sorprendente. Lo scopo dell’edicio era quello di collegare le città di Copenaghen (Danimarca) e Malmö (Svezia), riducendo la distanza a soli 35 minuti di treno.

Ponte di Oresund
Una panoramica del Ponte di Oresund

L’intero progetto è costato circa 3 miliardi di euro! Nel 2000 è stata inaugurata l’apertura e nel 2015 sono stati festeggiati i 15 anni di anzianità.

Indispensabile è stata la collaborazione di ecologisti e botanici per ridurre al minimo l’impatto sull’ecosistema locale. Per realizzare la parte del ponte sopra il mare, i materiali sono stati fatti galleggiare e poi assemblati direttamente sul posto.

Prima del ponte, è stata costruita l’isola artificiale, utilizzando la maggior parte dei materiali estratti dal suolo per costruire il tunnel.

Solo dopo aver avuto la certezza della sicurezza dell’isola, è partita la costruzione vera e propria.

Grazie all’altezza dei piloni di 200 metri, è rimasta inalterata la navigabilità che da centinaia di anni ha caratterizzato questa tratta tra i due paesi.

L’intera struttura del ponte di Oresund si presenta come un’autostrada e una linea ferroviaria a due corsie, con la differenza che nel primo caso bisogna pagare il casello (i cui prezzi sono nella norma, al fine di invogliare i cittadini e i turisti a usufruirne); nel secondo caso, si paga solo il biglietto del treno.

In entrambi i casi, il prezzo per percorrere la tratta giustifica la meta; l’isola artificiale di Peberholm è il punto in cui il sentiero si immerge, un’esperienza unica nel suo genere e che da sola vale il costo del biglietto.

All’inaugurazione del ponte, non è mancata l’encomiabile presenza dei rispettivi “capi” dei due paesi, la regina Margherita II di Danimarca e il Re Carlo XVI Gustavo di Svezia.

L’Isola di Peberholm

L’isola si trova poco a nord di Peberholm e a sud di Saltholm, creata per servire come punto di partenza del ponte. Il territorio è lungo 4 Km.

Qui, possiamo avvistare numerose specie vegetali e animali; è un luogo d’osservazione privilegiato per diverse specie di uccelli e per il rospo verde, una specie protetta dalla convenzione di Berna per la salvaguardia della fauna minore.

Isola di Peberholm
Isola di Peberholm (ponte di Oresund)

Da Peberholm, il ponte prosegue come tunnel sotterraneo fino a riemergere all’altezza dell’aeroporto Kastrup di Copenhagen.

Conclusioni

Grazie a questa connessione, è stato possibile ridurre quelle “barriere” geografiche che dividevano i due paesi; l’isola rappresenta una riserva naturale dove piante e animali crescono indisturbati dall’eccessiva attività antropica.

Il Ponte di Oresund è senza dubbio il più grande d’Europa, frutto della collaborazione di due Paesi a dimostrazione del fatto che l’unione fa la forza – e che con una giusta collaborazione si è capaci di fare davvero grandi cose!

In conclusione, questo percorso non è solo da apprezzare per la sua utilità ambientale ma può significare anche la ciliegina delle torta di un viaggio alla scoperta di avventure da vivere esattamente sul punto di interconnessione tra due culture diverse.

Fonte Ilbosone

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