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Ponte sullo Stretto di Messina: verità sui fondi tagliati

Ponte sullo Stretto: tra verità, bugie e malafede politica

Le recenti polemiche sollevate da esponenti della sinistra e del Partito Democratico in merito alla presunta “sottrazione” di fondi al Veneto per finanziare il Ponte sullo Stretto di Messina sono l’ennesima dimostrazione di quanto certa politica sia ormai scollegata dalla realtà e completamente asservita a una propaganda sterile, demagogica e, peggio ancora, antimeridionalista.

1. Tagli per il Ponte sullo Stretto di Messina? No, rimodulazione

Parlare di “tagli” permanenti è fuorviante. Come spiegato in sede ministeriale, la cosiddetta “rimodulazione” dei fondi è parte di una strategia di bilancio per dare priorità a infrastrutture strategiche nazionali. I fondi non sono spariti, ma sono stati parzialmente riallocati. Nessuna opera locale viene cancellata, ma ricalendarizzata.

2. Il Ponte sullo Stretto di Messina è giustizia per il Sud

Il Ponte sullo Stretto di Messina non è un’opera “elettorale”, ma un’infrastruttura prevista da leggi dello Stato fin dal 1971. È un’opera che unisce l’Italia, combatte l’isolamento secolare della Sicilia, promuove lo sviluppo del Mezzogiorno e crea lavoro lungo tutta la filiera nazionale. È una scelta strategica.

3. Il PD contro il Ponte sullo Stretto: pura ipocrisia

I Verdi e il PD si scandalizzano per 15 milioni in meno a Treviso ma hanno votato per destinare miliardi a bonus fallimentari e associazioni amiche. Dove erano quando le infrastrutture del Sud cadevano a pezzi?

4. Il Ponte sullo Stretto di Messina esiste ed è pronto a partire

Il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto di Messina è stato aggiornato, validato e finanziato. I cantieri partiranno nel 2025. Genererà 100.000 posti di lavoro, aumenterà il PIL del Sud e porterà un ritorno economico superiore all’investimento. Altro che “progetto ideologico”.

Rendering ufficiale del Ponte sullo Stretto di Messina

5. Chi è davvero “ideologico” sul Ponte sullo Stretto?

Scarpa e compagni affossano ogni infrastruttura strategica: TAV, TAP, inceneritori, rigassificatori. E ora il Ponte. La realtà? Ogni investimento al Sud per loro è una minaccia all’equilibrio di potere.

Conclusione

Il Ponte sullo Stretto di Messina non è il problema, è la soluzione. E a chi si lamenta oggi, chiediamo: quanto ha perso l’Italia in 50 anni di promesse non mantenute?

È tempo di costruire, non di lamentarsi.

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