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Il Ponte sullo Stretto di Messina verso la svolta: investimenti e occupazione

Rendering ufficiale del ponte a campata unica sullo Stretto di Messina – fonte: Webuild Group

Aggiornamenti recenti confermano che il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina sta entrando in una fase cruciale: il processo di approvazione è «quasi alla fine», come ha dichiarato l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini. Anche l’AD della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha assicurato che «il 2025 sarà l’anno del ponte sullo Stretto», sottolineando che il progetto definitivo è ormai completo.

Secondo un comunicato ufficiale, con il via libera del Cipess atteso per giugno 2025, verranno immediatamente avviate la progettazione esecutiva e le opere propedeutiche: allestimento dei cantieri, bonifiche da ordigni, espropri e indagini archeologiche.


Impatto economico e occupazionale

Il ponte porterà significativi benefici economici e occupazionali, soprattutto per il Mezzogiorno. Il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha dichiarato che l’opera genererà oltre 120.000 nuovi posti di lavoro, tra diretti e indiretti. Gli investimenti previsti ammontano a 13,5 miliardi di euro, con un impatto stimato di circa 23 miliardi di PIL.

In parallelo, è previsto un piano infrastrutturale da 70 miliardi di euro per potenziare strade, ferrovie e intermodalità in Sicilia e Calabria, con opere connesse che includono viabilità, centri logistici e reti ferroviarie.

Un protocollo istituzionale siglato a gennaio 2025 tra il Comune di Messina, la Regione Siciliana, RFI e Stretto di Messina S.p.A. prevede la rigenerazione urbana delle aree ferroviarie e del waterfront cittadino, integrando il ponte nel corridoio TEN-T Scandinavo-Mediterraneo.


Contesto strategico e sostenibilità

Il ponte ha anche una rilevanza strategica ed europea. Il Direttore Tecnico Valerio Mele ha spiegato che la struttura sarà operativa 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, superando le limitazioni attuali legate ai traghetti, in particolare nei giorni di vento forte o mare mosso.

La Commissione Europea ha confermato che il ponte rientra tra le infrastrutture prioritarie del corridoio TEN-T e risponde a quattro obiettivi principali dell’Unione:

  • Coesione: collegare Nord e Sud Italia;

  • Efficienza: trasporti più veloci e sicuri;

  • Sostenibilità: minore inquinamento rispetto ai traghetti;

  • Benefici per l’utenza: costi certi, tempi certi.

L’agenzia europea CINEA ha valutato positivamente l’opera, definendola coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione, inclusione sociale e sviluppo economico.

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Clara Stella Vicari Aversa

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