Ponte sullo Stretto: L’ultima occasione per salvare il Sud dall’abbandono e dal declino.
Un'opera necessaria per fermare l'emigrazione giovanile, colmare il divario infrastrutturale e rilanciare il Mezzogiorno: il Sud non può più aspettare.
Il Ponte sullo Stretto non è solo un'infrastruttura, ma un simbolo di rinascita per il Sud Italia. È essenziale che i meridionali si uniscano per sostenere la sua realizzazione, evitando che l'ennesima occasione di sviluppo venga sottratta al nostro territorio. La mobilitazione collettiva è fondamentale per garantire un futuro migliore alle prossime generazioni.
Il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un’opportunità storica per il Sud Italia, in particolare per la Sicilia, di colmare il divario infrastrutturale che la separa dal resto del Paese. Tuttavia, numerose forze si oppongono alla sua realizzazione, rischiando di perpetuare l’isolamento e il sottosviluppo del Mezzogiorno.
Le forze contrarie al Ponte
Diverse organizzazioni e partiti politici hanno espresso la loro opposizione al progetto. Tra questi, la CGIL, Legambiente, il WWF e partiti come il Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana hanno recentemente tenuto una conferenza stampa a Roma per ribadire il loro “no” al Ponte, definendolo un’opera inutile e dannosa . Inoltre, preoccupazioni riguardo alla presenza di una faglia attiva sotto il pilone calabrese del Ponte sono state sollevate, alimentando ulteriori dubbi sulla sicurezza dell’infrastruttura .
Cinquant’anni di mancati investimenti nel Sud
Negli ultimi cinquant’anni, il Sud Italia ha subito una drastica riduzione degli investimenti pubblici. Negli anni ’70, il Mezzogiorno riceveva circa il 50% degli investimenti infrastrutturali nazionali; oggi, questa quota è scesa a un sesto
. Questa mancanza di attenzione ha contribuito a un divario crescente tra Nord e Sud, penalizzando regioni come la Sicilia.
Un’occasione da non perdere
La costruzione del Ponte sullo Stretto rappresenta un’opportunità unica per modernizzare il Sud, migliorare la mobilità, stimolare l’economia e creare posti di lavoro. È fondamentale che i cittadini del Mezzogiorno prendano coscienza di questa possibilità e si mobilitino per sostenere la realizzazione dell’opera.
Superare il “benaltrismo”
Per troppo tempo, il Sud è stato ostaggio del “benaltrismo”, l’idea che ci siano sempre altre priorità rispetto agli investimenti infrastrutturali. Questo approccio ha portato a decenni di immobilismo e sottosviluppo. È giunto il momento di respingere queste logiche e di sostenere progetti concreti che possano rilanciare il Mezzogiorno.
Il ruolo del Governo e il sostegno dell’Unione Europea
L’attuale Governo non deve lasciarsi intimidire dalle contestazioni, ma rilanciare con determinazione l’idea che il Ponte sullo Stretto è fondamentale per lo sviluppo dell’intera Italia. Recentemente, la Società Stretto di Messina e l’Agenzia Cinea della Commissione Europea hanno firmato un accordo per un contributo a fondo perduto di circa 25 milioni di euro, coprendo il 50% dei costi di progettazione esecutiva dell’infrastruttura ferroviaria del Ponte
Questo cofinanziamento europeo evidenzia come l’opera sia ora considerata prioritaria, a differenza del passato quando fu bloccata perché ritenuta non prioritaria.